lunedì 14 maggio 2007

A – REA

di CHIARA DAINO

(per Pietro Millefiore)


Area colpevole di essere Aria che la voce corre la luce è incontro è corrente d’Aria è a lato del quattro che si elementa: re – per la cosa per la quale manca l’Aria lo spazio di uno sprazzo è l’eco per la foto che vira che vibra che si vuole Aria nell’area che è corpo – a corpo libero a perdi fiato Aria la testa la prova la è giro di un altro coyote si scuote nel vuoto l’Aria si libra è la mia non si frigge e non si sfugge al rischio come al mal d’Aria un fiore in avaria il privato del vizio e la mente varia è viziata con forme – alla camera da letto alla musica che lirica Aria il motivo che tiene si teme viene per godere la vena secca di prole e parole che sono Aria non si scorda quella pura che mangi nel ponte che getta le fasi al si (un tono sopra) al di là della testa in Aria per piedi mobili in terra fragile la pupilla si dilata nel mondo in cui finestra – e si porta Aria nuova che fai entrare nel circolo di una spelonca sempre viva sempre aperta sulla partita che il cuore tira una brutta Aria di festa che ti sorprende un nuovo per la pasqua dell’ agnello con le zanne (l’anello forte della catena ribelle) si concentra l’Aria.
Non voglio però e nel mio volo: opero. E cambio Aria: un’altra Storia.

martedì 8 maggio 2007